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L’arte dei ragazzi dell’Ospedale di Santa Giuliana in mostra a Fieracavalli

C'è anche l’ospedale Santa Giuliana di Verona al secondo fine settimana di Fieracavalli. Al padiglione 2 la struttura sulle Torricelle, che si occupa della cura e della riabilitazione di persone con disturbi psichici, mostrerà agli appassionati del mondo equestre e ai semplici curiosi i risultati di Art&Cavallo Lab, progetto frutto di un protocollo d’intesa siglato la scorsa primavera tra Veronafiere e proprio Fieracavalli.

 

L’appuntamento è per sabato 13 alle 9.30, come detto al padiglione 2, proprio davanti all’ingresso principale della fiera. Il laboratorio - per l’occasione verrà anche esposto un grande dipinto (120 per 400 centimetri, «La vita agli occhi dei cavalli») realizzato dai ragazzi che hanno preso parte al progetto - è il primo intervento legato al Protocollo che mira a una collaborazione di Fieracavalli a favore degli adolescenti affetti da disturbo psichiatrico. In questo modo, in fiera, si potrà vedere come i ragazzi seguiti al Santa Giuliana abbiano, da una decina d’anni a questa parte, partecipato ai programmi di ippoterapia. Art&Cavallo, poi, ha integrato l’attività con i cavalli a laboratori artistici.

In totale sono stati coinvolti quaranta ragazzi ricoverati nel reparto Adolescenti di Santa Giuliana. Questi hanno frequentato il maneggio di Corte Molon, a Verona, in un ciclo di dieci sessioni giornaliere svolte tra luglio e ottobre scorsi. Gli incontri, patrocinati da Fieracavalli e coordinati dal dottor Michele Marconi, prevedevano al mattino l’esperienza equestre attraverso un intervento assistito con gli animali. Mentre al pomeriggio proseguivano con un laboratorio artistico, diretto dall’architetto Federica Crestani. Qui i ragazzi si sono dedicati alla pittura e al collage di gruppo. «Art&Cavallo è un progetto dedicato all’esperienza emotiva per i ragazzi in condizione di fragilità psicologica», spiega Amedeo Bezzetto, psicologo responsabile dell’Area adolescenti di Santa Giuliana. «L’integrazione», aggiunge Bezzetto, «tra lavoro equestre e produzione artistica sensibilizza e attiva emotivamente i giovani, ma li aiuta anche a riconoscere e saper meglio padroneggiare le proprie emozioni».

 

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pubblicata il 12/11/2021

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